Mentre sul futuro del Superbonus 110% si attendono informazioni certe, che si avranno solo con la pubblicazione della Legge di Bilancio, il Presidente di AiCARR Filippo Busato ha ribadito, in una nota inviata alla stampa, la necessità che il Governo non limiti questa agevolazione fiscale, di estrema importanza per tutto il settore impiantistico ed edilizio.
“Il Superbonus – commenta Busato - è un'occasione unica per riqualificare il patrimonio edilizio italiano, costituito da numerosi edifici costruiti prima degli anni '80. Riservare l'incentivo ai soli condomini o abbassare la percentuale di rimborso dal 2024 ridurrebbe l'efficacia e l'attrattività della misura”.
Il Superbonus, spiega il Presidente di AiCARR, può contribuire alla decarbonizzazione, traghettando l'Italia verso un futuro più efficiente.
“La maggior parte di abitazioni e condomini italiani non sono stati costruiti rifacendosi ai criteri di efficienza. Grazie al Superbonus 110% possiamo ridurre il consumo energetico e optare per scelte più sostenibili, catalizzando la decarbonizzazione, grazie a pompe di calore, rinnovabili e non solo”.
Per AiCARR la misura può essere anche strumento di ripartenza economica post Covid-19.
“Il bonus può anche essere volano per la ripresa del mercato edilizio, che in questi mesi ha visto crollare il prezzo degli immobili. In questo senso, come più volte ribadito, il Superbonus non rappresenta solo un costo per lo Stato, ma si traduce in nuovi stimoli per la crescita economica”, conclude Filippo Busato.
Ricordiamo che al momento sembra confermata la proroga al 2023 dello sconto del 110% per condomini ed edifici di edilizia popolare, mentre per villette e case unifamiliari si valuta di introdurre un limite all’incentivo in base all’ISEE (massimo 25 mila euro) dei proprietari.
Sembra inoltre prevista una graduale riduzione della detrazione, che dal 110% attuale passerebbe al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. L’attuale bonus facciate del 90% dovrebbe essere prorogato al 2022, ma con un decremento al 60%.